Ministero per i Beni e le AttivitĂ      Culturali

Presentazione del libro: Marco Cadinu - Efisio Luigi Tocco



Biblioteca Universitaria di Cagliari
Sala Settecentesca - Via UniversitĂ  32
Martedì 21 giugno - ore 17.45

Presentazione del libro:
Marco Cadinu,
Efisio Luigi Tocco, architetto e archeologo nella Roma del XIX secolo / Efisio Luigi Tocco, architect and archaeologist in the 19th century Rome, Steinhäuser Verlag, Wuppertal 2016

Centinaia di nuovi e inediti documenti dall’Archivio Capitolino di Roma hanno permesso di delineare la figura di Efisio Luigi Tocco, un architetto cagliaritano che svolse la sua carriera prevalentemente a Roma nel secondo e terzo quarto dell’Ottocento. La nuova luce sul personaggio permette ora la rilettura dei pochi tratti noti dai documenti sardi (conservati presso l’Archivio Comunale e la Biblioteca Universitaria di Cagliari, presso l’Archivio Comunale di Sassari e gli Archivi di Stato della Sardegna) attraverso cui Tocco era noto solo per la clamorosa scoperta nel 1852 della falsità di circa 200 bronzetti “fenici” conservati nel Reale Museo di Cagliari e per i progetti di grandi acquedotti per Cagliari e Sassari.

La “dannatio memoriae” cui Tocco fu condannato dalla cultura sarda del periodo, la sfortuna politica legata alla sua attività di strenuo difensore delle antichità romane nel ruolo di Consigliere della Commissione archeologica capitolina, il pessimo giudizio su di lui emesso dalla cultura sarda ancora negli anni ’70 del Novecento, sono ora risarciti dalla scoperta ed edizione da parte di Marco Cadinu di una ampia scelta dei suoi scritti e dei suoi disegni, preliminare atto di un piano di ricerca della Facoltà di Architettura dell’Università di Cagliari. Una circostanza favorita dalla segnalazione edita nel 1997 da Elisabetta Mori dell’Archivio Capitolino, indicante il patrimonio di documenti donati dal figlio di Efisio Luigi Tocco alla morte del padre avvenuta nel 1874.

La vita di Efisio Luigi Tocco, se pure non paragonabile a quella delle “star” dell’architettura e dell’archeologia romana del XIX secolo, si svolge in stretta relazione con i principali eventi del tempo e ne offre nuove chiavi di lettura. L’archeologia rientra tra le sue attività principali, promuove scavi e ricerche a Roma e nel Lazio sia come privato imprenditore sia su commissione delle famiglie Colonna, Odescalchi e Borghese. Amico di Augusto Castellani, l’orefice e collezionista protagonista dell’archeologia romana della metà del XIX secolo, entra in contatto con Guglielmo Henzen e con un ampio ambiente culturale; partecipa al dibattito con articoli sul Bullettino dell’Instituto di Corrispondenza Archeologica, Il Buonarroti, L’Album, L’Osservatore Romano e altre testate, lascia oltre 60 tra monografie e articoli.

Studia il Foro Romano, dove scava e scopre i frammenti della Forma Urbis recanti la scritta Porticus Liviae, studia gli anfiteatri e le naumachie, le acque, il corso del Tevere e i porti, il lago del Fucino, la topografia urbana e il territorio in età classica, contribuisce ai primi rapporti sull’archeologia della Sardegna, con ulteriori ramificazioni su temi come i giochi nell’antichità o la marineria antica, cui dedica lunghe ricerche rimaste inedite.

Un personaggio nuovo, il cui studio richiederà ulteriori impegni interdisciplinari tra storia, archeologia, archivistica e storia dell’architettura.

Il volume è disponibile gratuitamente nella versione pfd all’indirizzo

https://unica.academia.edu/MarcoCadinu/Books

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